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Flora del Vulture: la Viola

4 aprile 2020

Oggi parliamo delle viole che sul Vulture troviamo come piante erbacee su diversi tipi di terreno sia nel bosco che nel sottobosco così come in alta montagna, nelle foreste, sui prati e sulle rive di ruscelli. Sulla nostra montagna ci sono almeno tre specie: la Viola odorata, la Viola euganea (dal colore sia gialli che viola), la Viola tricolor. L’elemento caratteristico delle viole, che guardano sempre verso terra e spuntano al di sotto delle foglie, è la forma dei loro fiori lunghi, tubiformi, formati da cinque petali: quello inferiore è come uno sperone che si inarca in avanti con un ampio labbro, altri due petali lo racchiudono e si abbassano verso destra e verso sinistra, gli altri due vanno verso l’alto. La pianta si propaga con i rizomi e gli stoloni e ciò consente loro di moltiplicarsi facilmente in modo vegetativo e di diffondersi all’intorno. Anche i semi vengono progapati soprattutto dai colombi che ne sono ghiotti. La violetta è una pianta da fiore molto diffusa ed apprezzata per la lunga fioritura, non ama il caldo secco e predilige zone fresche e leggermente in ombra, tollera il gelo e resiste anche alle nevicate. Appartiene alla famiglia delle Violaceae. Molti botanici suppongono che le violette siano state portate nell’Europa centrale da alcuni monaci, come pianta medicinale, e poi si sono diffuse nei giardini di casa e da lì nei campi e nei boschi. Nelle radici sono immagazzinati zucchero, amido, saponine e acido salicilico. Le parti sopra terra (foglia, gambo, fiori) sviluppano mucillagini contenenti cellulose di metile e derivati di salicile. A queste parti si aggiungono gli aromi presenti sia nella foglia (molto delicati) che nel fiore (più intensi). Tali sostanze aromatiche contengono lo ionone che ha un profumo caratteristico. Nel processo di fioritura si sviluppano anche i pigmenti (antociani) che sono idrosolubili e sensibili alla reazione dei succhi cellulari: diventano di color rosso, viola o blu a seconda che il succo cellulare abbia una reazione acida, neutra o alcalina. I semi contengono proteine e oli grassi.

I Greci hanno consacrata la viola a Persefone e questi fiori erano sacri anche alle divinità della casa. La ninfa Dafne, durante la fuga da Apollo (dio del Sole), che la inseguiva, si trasformò in alloro mentre la figlia di Atlante (gigante terreno che sostiene la volta celeste) si trasformò in viola.

Maria Luigia d’Austria, moglie di Napoleone e Granduchessa di Parma, le adorava e ancora oggi la sua tomba a Vienna viene adornata con questi fiori.

Anche la presenza di Padre Pio viene associata al profumo delle violette.

La dolce e profumata violetta la troviamo in primavera lungo i sentieri, nei prati e nelle zone umide. Le foglie, a forma di cuore, funzionano come un leggero purgante, le radici hanno proprietà emetiche e i fiori calmano la tosse. Dai fiori si estrae per distillazione il profumo. Con i fiori si preparano solitamente infusi e sciroppi, consigliati per lenire le irritazioni delle vie aeree, mentre i decotti di radice servono per stimolare il vomito in caso di indigestione o intossicazione. Per uso esterno, nel caso di ragadi, scottature, contusioni, sono utili compresse imbevute nel decotto preparato con la polpa della radice bollita.

I fiori che si raccolgono tra febbraio e maggio sono ottimi se canditi e utilizzati insieme alla cioccolata fondente ma possono essere utilizzati anche per fare i gelati o i liquori. Se si devono usare per gli infusi vanno lavati bene con del bicarbonato e per la conservazione vanno essiccati al buio per poi riporli in un recipiente di vetro preferibilmente al riparo da fonti luminose.

Mariantonietta TudiscoVisualizza tutti i Posts

Mariantonietta è una persona eclettica e sognatrice, ama la Natura e vivere all'aria aperta. Ha tante competenze e si è sempre ben espressa in ogni ambito lavorativo che ha richiesto lavoro di equipe. Si occupa di progettazione ambientale per il pubblico ed il privato, di agriturismo e fattorie didattiche, di consulenza alle imprese, agli enti o agli agricoltori, di formazione post diploma con enti accreditati, di animazione del territorio e proposte di itinerari. Negli ultimi anni propone il Vulture-Melfese come territorio da vivere esplorare con escursioni, hiking, corsi di escursionismo di base, corsi benessere, corsi yoga

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