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Flora del Vulture: il Tarassaco

4 aprile 2020

Il tarassaco (Taraxacum officinale Web.) è una pianta da fiore appartenente alla famiglia delle Asteracee. Cresce spontaneamente, non ha bisogno di terreni e di esposizioni particolari, predilige un suolo sciolto e gli spazi aperti, soleggiati o a mezzombra. Lo troviamo sui muretti, nei vigneti, sui margini delle strade. L’ uso terapeutico di questa pianta non era conosciuto nell’antichità. Nel 1546 il naturalista Bock attribuì al tarassaco un potere diuretico, mentre un farmacista tedesco del XVI sec attribuì alla pianta la capacità di curare le ferite. Il tarassaco è utilizzato nella Medicina Tradizionale Cinese come depurativo per eliminare le tossine. La terapia a base di foglie o radici di tarassaco è chiamata “tarassacoterapia”. Alcune parti della pianta possono essere usate anche in cucina. Ha rilevante interesse in apicoltura perchè fornisce alle api sia polline sia nettare, se ne può ricavare un ottimo miele monofloreale che cristallizza abbastanza velocemente. Dalle nostre parti è comunemente conosciuto come dente di leone, soffione, cicoria selvatica, piscialetto.

Il tarassaco è una pianta erbacea perenne di altezza compresa tra 10 e 30 cm. Presenta una grossa radice a fittone dalla quale si sviluppa una rosetta basale di foglie munite di gambi corti. Le foglie sono semplici, lanceolate e con margine dentato. Il fusto è uno scapo cavo, glabro e lattiginoso che porta all’apice un’infiorescenza giallo-dorata, detta capolino. Il capolino è formato da due file di brattee membranose, piegate all’indietro e con funzione di calice sul quale sono inseriti centinaia di fiorellini, detti flosculi. Ogni fiore è ermafrodita e di forma ligulata. La fioritura avviene in primavera tra aprile-maggio ma si può prolungare fino all’autunno. L’impollinazione è di norma entomogama, ossia per il tramite di insetti pronubi, ma può avvenire anche grazie al vento (anemogama). Da ogni fiore si sviluppa un achenio provvisto del caratteristico pappo: un ciuffo di peli bianchi, originatosi dal calice modificato, che, agendo come un paracadute, agevola col vento la dispersione del seme quando questo si stacca dal capolino.

Il tarassaco è usato per preparare un’insalata primaverile sia con le foglie che con i petali dei fiori. I boccioli si preparano sott’olio e sotto aceto per sostituire i capperi. I fiori si possono preparare in pastella e quindi friggere oppure vengono utilizzati per la preparazione di gelatine. Le foglie si possono consumare sia lesse, condite con olio extravergine di oliva, che saltate in padella con aglio. Si possono fare frittate o possono usarsi con la pasta come le altre verdure. Le radici, essiccate e poi tostate danno un ottima polvere usata in sostituzione del caffè.

Le radici e le foglie di tarassaco sono ricche di principi amari molto utili a sostenere il lavoro del fegato, uno degli organi deputati alla disintossicazione del nostro organismo. Può diventare un rimedio naturale depurativo e diuretico in caso di ritenzione idrica o nei periodi in cui si ha voglia di detossificare un pò l’organismo durante i cambi di stagione. Diventa un buon rimedio anche per chi ha il colesterolo alto dato che aiuta il fegato ad eliminare i grassi in eccesso e previene la formazione di calcoli biliari. Questa pianta rafforzare l’azione del nostro sistema immunitario perchè la pianta è ricca di sostanze utili al nostro corpo come vitamine, sali minerali e antiossidanti. Si può assumere sotto forma di tisana, in tintura madre o anche in compresse. L’uso è assolutamente sconsigliato durante la gravidanza o in allattamento; è da assumere con cautela ed esclusivamente sotto consiglio medico anche in caso si assumano alcuni tipi di farmaci: come molti altri rimedi naturali può interagire con alcuni medicinali come gli antidolorifici, i regolatori di glicemia o i diuretici.

Mariantonietta TudiscoVisualizza tutti i Posts

Mariantonietta è una persona eclettica e sognatrice, ama la Natura e vivere all'aria aperta. Ha tante competenze e si è sempre ben espressa in ogni ambito lavorativo che ha richiesto lavoro di equipe. Si occupa di progettazione ambientale per il pubblico ed il privato, di agriturismo e fattorie didattiche, di consulenza alle imprese, agli enti o agli agricoltori, di formazione post diploma con enti accreditati, di animazione del territorio e proposte di itinerari. Negli ultimi anni propone il Vulture-Melfese come territorio da vivere esplorare con escursioni, hiking, corsi di escursionismo di base, corsi benessere, corsi yoga

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