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Flora del Vulture: la Pervinca

14 aprile 2020

Della Pervinca qui nel Vulture abbiamo due specie sia la Vinca minor L. che la Vinca major L. appartenenti alla famiglia delle Apocynaceae. In genere le troviamo nel sottobosco come tappezzanti oppure sulle scarpate. L’origine del suo nome non è certa: secondo alcuni deriva dal latino vincire, che vuol dire legare, per la capacità della pianta di ancorarsi al terreno con le numerose radici, oppure da vincus, flessibile, in riferimento ai suoi fusti sottili e flessibili.

Grazie alla sua capacità di formare tappeti erbosi bellissimi e fioriti, in Russia viene chiamata la “rondine dei fiori”. Nel XVII secolo in Inghilterra era considerata un’erba sacra a Venere e si diceva che se le foglie venivano mangiate da due novelli sposi si propiziava l’amore fra loro. C’era anche l’usanza di fare delle ghirlande di fiori che si mettevano al collo di chi aveva problemi di fuoriuscita di sangue dal naso in quanto si diceva che fermasse l’emorragia. In Italia, la pervinca detta “Centocchio”, era considerata il fiore della morte a causa dell’antica pratica di deporne intrecci a ghirlanda sulle bare dei bambini defunti, mentre era il fiore dell’immortalità in Germania. Ai fiori della pervinca e alle sue fronde sempreverdi è associato il concetto di fedeltà in amicizia e di tenacia del ricordo. Era anche ritenuta simbolo della verginità e si usava spargere i suoi fiori davanti agli sposi o disporre quattro piccoli mazzi di fiori agli angoli del letto coniugale.

La pervinca è una piante erbacea sempreverde e perenne apprezzata non solo perché fa bellissimi tappeti erbosi ma anche per le fioriture; sviluppa un rizoma sottile e lungo strisciante da cui si originano due tipi di fusti quelli fertili, che portano i fiori, sono normalmente eretti e alti fino a 30 cm, quelli sterili, con sole foglie, sono lunghi fino a 60 cm striscianti sul terreno ed emettono radici con estrema facilità a livello dei nodi. Lungo gli steli sono distribuite piccole foglie oblunghe, opposte a due a due che sono ellittico-lanceolate; il margine è liscio e solo raramente possiede alcuni peli corti. I fiori imbutiformi, a cinque petali, sono privi di profumo compaiono tra marzo e maggio, con una possibile seconda fioritura in autunno e caratterizzati da un colore azzurro-violetto, denominato appunto blu-pervinca. Il frutto è formato da due follicoli, simili a una capsula, che si aprono per mezzo di una fenditura laterale; sono cilindrici e acuminati all’apice e contengono alcuni semi ovali-oblunghi di colore nero.

Nella medicina popolare, la pervinca viene utilizzata internamente per il trattamento di disturbi circolatori, ipertensione, gastriti, enteriti, diarrea e cistiti; oltre ad essere impiegata come rimedio contro la perdita di memoria e per diminuire livelli troppo elevati di zuccheri nel sangue. Esternamente, invece, la medicina tradizionale utilizza la pervinca come rimedio astringente in caso di epistassi e sanguinamenti, ma anche per il trattamento di mal di gola, ascessi, eczemi ed ecchimosi. L’ infuso di pervinca viene impiegato in bagni ed impacchi, ha una discreta funzione cosmetica su pelle delicata ed irritabile. Di questa pianta si utilizzano principalmente le foglie poiché contengono sostanze alcaloidi, tra cui la principale è la vincamina, insieme a flavonoidi, tannini, fitosteroli. Il sapore amaro delle tisana a base di pervinca, inoltre, aggiungono una valida azione digestiva ottenibile attraverso tale pianta. La pervinca viene sfruttata anche dalla medicina omeopatica, dove la si può trovare sotto forma di tintura madre, gocce orali e granuli.

La pervinca minore è considerata una pianta tossica per il suo contenuto in vincristina: in caso di assunzione di parti della pianta i sintomi compaiono entro le 24 ore e sono a carico dell’apparato digerente (nausea, vomito e febbre) mentre quelli tardivi, nella prima settimana sono cefalea, insonnia, delirio, allucinazioni, neuropatie, convulsioni e coma. Questi effetti erano conosciuti anche nel medioevo tanto da essere note ricette per preparare un magico filtro d’amore.

Nel simbolismo religioso il colore pervinca è detto “il colore degli occhi della Madonna” perché viene utilizzato in diversi dipinti e rappresentazioni artistiche.

 

Mariantonietta TudiscoVisualizza tutti i Posts

Mariantonietta è una persona eclettica e sognatrice, ama la Natura e vivere all'aria aperta. Ha tante competenze e si è sempre ben espressa in ogni ambito lavorativo che ha richiesto lavoro di equipe. Si occupa di progettazione ambientale per il pubblico ed il privato, di agriturismo e fattorie didattiche, di consulenza alle imprese, agli enti o agli agricoltori, di formazione post diploma con enti accreditati, di animazione del territorio e proposte di itinerari. Negli ultimi anni propone il Vulture-Melfese come territorio da vivere esplorare con escursioni, hiking, corsi di escursionismo di base, corsi benessere, corsi yoga

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