Il Frassino meridionale (Fraxinus angustifolia-sub. oxycarpa Willd.) è una specie della famiglia Oleaceae, diffusa in alcune aree del Vulture (Bosco della Maddalena e Parco Federico II a Melfi, Riserva dell Grotticelle, Monticchio laghi). Alla sua presenza è legata la scoperta della Bramea del Vulture (Brahmaea europea) nel 1963 ad opera del conte Hartig e la creazione della Riserva delle Grotticelle nel 1972. Il frassino è una specie interessante per l’arboricoltura da legno, richiede terreni fertili, profondi, umidi e ricchi di humus. Fino al ‘600 fu, assieme al corniolo, uno dei legnami più impiegati nella produzione di lance, giavellotti e picche, ruote dei carri da guerra, tanto che il frassino venne legato spesso a divinità pagane della guerra, fraternità di guerrieri o società di carattere militare. Il frassino è un albero di grande rilievo paesaggistico per merito della sua eleganza ed imponenza, cresce nei boschi fino a 1500 metri di altitudine. L’albero può essere utilizzato con lo scopo di delimitare i confini sfruttando anche il suo aspetto ornamentale. La pianta è rinomata anche come pianta officinale e per la produzione di legname.
È un albero che può raggiungere notevoli dimensioni (40 m), ha il tronco dritto e cilindrico con corteccia dapprima liscia e olivastra, successivamente grigio-brunastra e screpolata longitudinalmente; le gemme sono vellutate e di colore nerastro; ha grandi foglie caduche composte, imparipennate formate da 4-7 foglioline sessili opposte e minutamente seghettate, di colore verde cupo e lucente, più chiare sulla pagina inferiore rispetto a quella superiore. I fiori, sono ermafroditi e riuniti in infiorescenze ascellari a pannocchia e sono piccoli, di colore verdastro e compaiono prima delle foglie; sono privi di calice e di corolla con stami brevissimi sormontati da un’antera globosa di colore porpora scuro. I frutti sono samare bislunghe a forma variabile con base arrotondata o troncata, con un unico seme, riunite in grappoli pendenti. Si contraddistingue per la presenza di gemme chiare di colore verde-bruno.
Il legno di frassino è chiaro, biancastro con anelli ben distinti e provvisti di grossi vasi nella zona primaverile, è elastico e resistente, facilmente lavorabile viene utilizzato industrialmente per la produzione di compensati, pavimenti, mobili, timoni per imbarcazioni da diporto, manici per attrezzi e parti di strumenti musicali. Per la sua elasticità e resistenza col suo legno un tempo venivano fabbricati gli sci. Ha inoltre un elevato potere calorifico quindi è un apprezzato combustibile.
Foglie, corteccia di rami giovani e gemme sono le parti più utilizzate per scopi curativi. Questa pianta, infatti, presenta proprietà diuretiche che la rendono indicata per alcuni disturbi. In particolare, aiuta a eliminare l’acido urico per cui se ne riscontra l’utilità in caso di calcoli renali. Nelle foglie di questa piante sono presenti importanti composti. Tra questi troviamo, in particolare, mannitolo, mucillagini, fitosteroli, tannini e flavonoidi. Grazie a queste sostanze, le foglie sono responsabili di una blanda azione lassativa che non comporta dei particolari effetti collaterali, se utilizzate come infuso. Viene indicato anche come rimedio naturale per il trattamento di altre patologie, quali l’artrosi e la gotta. Viene consigliato come coadiuvante anche nel caso di reumatismi. In generale, i componenti di questa pianta la rendono ideale per gli effetti depurativi a livello epatico e renale. Tra le possibili applicazioni vi sono anche quelle tese a contrastare dolori articolari, cellulite e ritenzione idrica.
L’impiego delle parti di questa pianta non comporta solitamente degli effetti collaterali. Tuttavia, a scopo precauzionale è sempre preferibile consultare il proprio medico di fiducia prima dell’utilizzo. Una particolare accortezza andrebbe prestata per le donne in stato di gravidanza o allattamento. Infine, l’uso è controindicato in caso di ipersensibilità ad una o più componenti della pianta.