La Borragine, Borago officinalis L., è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Boraginaceae. Da noi nel Vulture la troviamo un po’ ovunque soprattutto sulle scarpate assolate e sui prati incolti.
È una pianta erbacea annuale, che può raggiungere l’altezza di 60 cm. Ha foglie ovali, ellittiche, picciolate, che presentano una ruvida peluria, sono verde scuro e quelle più larghe sono disposte a rosetta alla basa del fusto e poi quelle più piccole lungo lo stelo che porta l’infiorescenza. I fiori presentano cinque petali, disposti a stella, di colore blu-viola, al centro sono visibili le antere derivanti dall’unione dei 5 stami. Sono raccolti in infiorescenze e sono penduli in piena fioritura. I frutti sono degli acheni che contengono al loro interno diversi semi di piccole dimensioni; i semi sono dotati di elaiosomi, particolari appendici contenenti sostanze nutritive appetibili alle formiche che così ne facilitano la disseminazione. Le foglie giovani sono variamente impiegate in cucina prevalentemente cotte, modo in cui si elimina la peluria presente su tutta la pianta. Sempre cotte sono usate con altri ingredienti per creare zuppe, salse, frittelle o frittate, pasta. I fiori, invece, si usano nelle insalate crude o come decorazioni ai piatti, per colorare l’aceto e congelati in cubetti possono costituire decorazione per le bevande estive.
La medicina popolare utilizza le foglie e le sommità fiorite. Fin dall’antichità secondo Plinio “un decotto di borragine allontana la tristezza e dà gioia di vivere”. È utilizzata anche per abbassare febbre e calmare la tosse secca, è nota anche come diuretico ed emolliente. L’olio, ottenuto dai semi soprattutto per spremitura a freddo, ha proprietà antinfiammatorie e ha alto contenuto di acido linolenico; viene impiegato nel trattamento degli eczemi e nella psoriasi. Grazie alla presenza di fitoestrogeni, che svolgono un’azione riequilibrante del sistema ormonale femminile, quest’olio è utilizzato in fitoterapia in caso di irregolarità del ciclo, dolori mestruali, amenorrea, cisti ovariche, per ridurre i sintomi della sindrome premestruale e della menopausa. Inoltre proprio per l’elevato contenuto di ormoni vegetali, viene spesso inserito nella formulazione di prodotti per rassodare il seno.
I fiori, dall’alto quantitativo di nettare, sono molto ricercati dalle api pertanto rientra tra le piante mellifere: si può ottenere un ottimo miele anche monoflorale, ma la borragine è poco diffusa e la produzione del miele quindi molto limitata.