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Flora del Vulture: il Corbezzolo

10 maggio 2020

Il corbezzolo è noto come Arbutus unedo ed appartiene alla famiglia delle Ericaceae. Il portamento è quello di un piccolo albero o arbusto ed è tipico della macchia mediterranea. Non teme la siccità e cresce in terreni poveri e a volte rocciosi. Nel Vulture lo troviamo spesso nei giardini e i suoi frutti sono consumati a Natale. Il corbezzolo è considerato un frutto dimenticato, perchè poco adatta alle produzioni di massa ed è il simbolo dell’Italia perché contemporaneamente sull’albero sono presenti le foglie verdi, i fiori bianchi e i frutti rossi. Una curiosità è il nome con cui viene chiamato in Inghilterra, ossia strawberry tree, proprio perché ricorda un albero carico di fragole.

Il corbezzolo è longevo e può diventare plurisecolare, con crescita rapida. È una delle specie mediterranee che meglio si adatta agli incendi, in quanto reagisce vigorosamente al passaggio del fuoco emettendo nuovi polloni, soprattutto su terreni acidi e sub-acidi. Si presenta come un cespuglio o un piccolo albero, che può raggiungere un’altezza di 10 m. È una pianta latifoglia e sempreverde; inoltre è molto ramificato, con rami giovani di colore rossastro. Le foglie hanno forma ovale lanceolata ed hanno margine dentellato. Si trovano addensate all’apice dei rami e dotate di un picciolo corto. La lamina è coriacea e si presenta lucida e di colore verde-scuro superiormente, più chiara inferiormente. Le foglie di corbezzolo sono utilizzate anche per aromatizzare formaggi e migliorarne la conservazione. I fiori sono riuniti in pannocchie pendule e la corolla è di colore bianco-giallastro o rosea. Le antere sono di colore rosso scuro intenso con due cornetti gialli. I fiori sono ricchi di nettare e per questo motivo intensamente visitati dalle api, se il clima non è già diventato troppo freddo. Il frutto è una bacca sferica, carnosa e rossa a maturità, ricoperta di tubercoli abbastanza rigidi; quando sono maturi hanno un buon sapore, che non tutti, però, apprezzano. I frutti maturano in ottobre-dicembre, nell’anno successivo rispetto alla fioritura che dà loro origine, hanno una maturazione scalare e possono essere presenti sullo stesso arbusto bacche rosse mature e più chiare ancora acerbe. Questo frutto è uno dei frutti dimenticati della tradizione italiana forse anche a causa della difficoltà di togliere i semi immersi nella sua polpa di colore giallo. I frutti sono ottimi consumati freschi, tra fine ottobre e dicembre quando diventano rossi, oppure trasformati e conservati come marmellate. Con la fermentazione dei frutti maturi si ottiene un vino frizzante e a bassa gradazione denominato vinetto. Bisogna evitare le abbuffate di questi frutti perchè possono disturbare lo stomaco e generare facilmente indigestioni. Il legno di corbezzolo è un ottimo combustibile per il riscaldamento casalingo utilizzato su camini e stufe, ma il suo utilizzo maggiore è per gli arrosti grazie alle sue caratteristiche aromatiche.

Foglie, frutti, fiori e radici del corbezzolo hanno tutti proprietà officinali. Le foglie in particolare hanno spiccate qualità antisettiche essendo capaci di aiutare il lavoro epatico e biliare. Il corbezzolo ha un forte potere disinfettante ed è anche utile in caso di infiammazioni soprattutto dell’apparato urogenitale (cistiti). Risulta anche essere utile come diuretico, antispasmodico e antidiarroico. Le foglie sono la parte più ricca di sostanze attive quali arbutina e altri derivati fenolici, resine, gomme e molti tannini. Il decotto di foglie essiccate di corbezzolo viene consigliato in caso di problemi al fegato e alla cistifellea, ai reni e alle vie urinarie. È inoltre un blando febbrifugo e rende tonica la pelle. Il decotto di radice è un uso popolare contro l’arteriosclerosi. La tintura madre di corbezzolo viene indicata come rimedio naturale in caso di infiammazioni prostatiche e uretriti e sembra capace persino di aiutare la riparazione della mucosa uretrale.

Un altro prodotto ottenuto dal corbezzolo è il miele che ha proprietà balsamiche, antisettiche, antispasmodiche e diuretiche. E’ un prodotto molto ricercato e raro perché le api a fine autunno non escono molto per bottinare a causa delle troppe piogge, del vento e del freddo. Ottenere il miele di corbezzolo è quindi assai difficoltoso ma è una fatica ben spesa per gustare la sua prelibatezza.

Il decotto delle foglie è ottimo anche per la concia naturale della pelle.

Mariantonietta TudiscoVisualizza tutti i Posts

Mariantonietta è una persona eclettica e sognatrice, ama la Natura e vivere all'aria aperta. Ha tante competenze e si è sempre ben espressa in ogni ambito lavorativo che ha richiesto lavoro di equipe. Si occupa di progettazione ambientale per il pubblico ed il privato, di agriturismo e fattorie didattiche, di consulenza alle imprese, agli enti o agli agricoltori, di formazione post diploma con enti accreditati, di animazione del territorio e proposte di itinerari. Negli ultimi anni propone il Vulture-Melfese come territorio da vivere esplorare con escursioni, hiking, corsi di escursionismo di base, corsi benessere, corsi yoga

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