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Flora del Vulture: lo Giuggiolo

10 maggio 2020

Le giuggiole sono il frutto prodotto dal giuggiolo, il cui nome scientifico è Ziziphus jujuba, specie che appartiene alla famiglia delle Ramnaceae. Durante il regno dell’imperatore Augusto venne importato dalla Siria nel bacino del Mediterraneo. Nel Rinascimento dai frutti si ricavava un liquore inebriante, il “Brodo di Giuggiole”, che la famiglia dei Gonzaga offriva ai suoi ospiti; forse da questo è derivato il detto “andare in brodo di giuggiole”, per indicare uno stato di euforia. Le proprietà ed i benefici delle giuggiole sono conosciuti fin dai tempi antichi, soprattutto in Cina ed in altri paesi asiatici dove questi frutti vengono tutt’ora utilizzati per loro proprietà terapeutiche: utili alla salute gastrointestinale ed alla digestione. Alcune leggende dei paesi asiatici narrano che un tempo gli alberi di giuggiole erano strettamente sorvegliati in quanto il loro odore faceva innamorare le persone.

Si tratta di un piccolo arbusto, con gemme svernanti a portamento cespuglioso. Nella nostra area lo troviamo soprattutto nei giardini come esemplare singolo oppure nelle scarpate e negli arbusteti. La pianta cresce facilmente in ambienti con media umidità, ben drenati e soleggiati. Predilige climi caldi e asciutti ed una piena esposizione solare, tollera i terreni alcalini e le piante mature resistono abbastanza bene alla siccità, ma danno una migliore fruttificazione con un’umidità regolare e costante. Il Ziziphus jujuba è un piccolo arbusto che può diventare un albero a crescita lenta, con chioma tondeggiante e rami decombenti, in genere abbastanza disordinati e molto spinosi. La corteccia è scura, da grigia a bruna, poco fessurata. Il legno all’interno delle fessurazioni assume colorazioni dal rosa al rossastro. I rami sono tomentosi e biancastri e si sviluppano a zig-zag. Le spine sono disposte a due a due in corrispondenza dell’ascella fogliare: una è molto dritta, affilata ed orientata verso l’alto; l’altra ha forma di uncino, va verso il basso ed è più corta. È una pianta a foglie decidue, alterne, di forma obovata o ovoidale con il margine finemente dentellato. Le foglie sono di colore verde lucido, la pagina superiore è verde brillante, quella inferiore invece risulta grigiastra e pubescente, risultano essere piuttosto coriacee, adatte a resistere a climi caldi ed asciutti. La fioritura si ha in primavera, di solito verso il mese di maggio ed i fiori sono giallastri e spuntano riuniti nell’ascella fogliare. Le infiorescenze sono larghe e composte da 3-8 fiori. Gli stami risultano apposti ai petali. Sono fiori ermafroditi, che danno origine a frutti con forma simile a quella delle olive. Le giuggiole sono infatti delle drupe globulose, glabre, la cui forma varia molto a seconda delle specie (rotonda, allungata o anche periforme). All’interno le drupe contengono un nocciolo appuntito avvolto nella polpa biancastra, la quale può risultare più o meno di consistenza farinosa e dal sapore simile a quello delle mele acerbe. Una volta secche le giuggiole ricordano molto il gusto dolciastro dei datteri. La buccia prende un colore rosso brunastro a maturazione completa e la raccolta avviene nei mesi autunnali. L’inizio della fruttificazione dei giuggioli si ha a partire dal 4° anno dalla semina e raggiunge il massimo rendimento all’età di 15 anni. In genere la maturazione si verifica all’inizio dell’autunno, ma la periodicità può variare notevolmente a seconda delle specie. Il procedimento di essiccazione va effettuato subito dopo la raccolta, disponendo le giuggiole su grate esposte al sole per almeno una decina di giorni.

Le giuggiole sono prelibate e si possono consumare fresche subito dopo la raccolta oppure si possono conservare per lungo tempo essiccandole o mettendole sotto spirito o candirle; si prestano inoltre per preparare confetture e sciroppi o come ingrediente per farcire dolci secchi e biscotti. Le giuggiole sono l’ingrediente principale della ricetta di un particolare liquore, conosciuto come “brodo di giuggiole” dal gusto acidulo.

E’ una pianta calmante con proprietà toniche, distensive, miorilassanti e riequilibranti della mente. Studi scientifici effettuati negli anni 80-90 hanno confermato le proprietà ansiolitiche, ipnoinducenti, antiossidanti, anti-aritmiche e protettive cardiovascolari; un’assunzione prolungata dei frutti riduce il colesterolo LDL e i trigliceridi, migliorando la funzione cardiocircolatoria. L’estratto dei semi viene utilizzato soprattutto per il trattamento di ansia, insonnia, frequenti risvegli notturni, incubi, irritabilità, agitazione, iperattività, palpitazioni.

Le giuggiole sono molto ricche in vitamina A e C, ferro, calcio e zuccheri; alcune parti della pianta vengono utilizzate in fitoterapia ed erboristeria. La droga è costituita dai semi essiccati che contengono principalmente flavonoidi, saponine, acidi organici, beta carotene. I semi dei frutti vengono utilizzati per apportare benefici in caso di stati ansiosi e si utilizzano anche come anti dolorifici e sedativi. L’estratto di questi frutti ha una natura rilassante e può essere un buon rimedio per chi ha problemi di insonnia. Per beneficiare dei suoi effetti si può assumere un decotto. Il buon contenuto di vitamina C conferisce loro proprietà antiossidanti e rende questo frutto un valido alleato nella lotta ai radicali liberi che sono responsabili dell’ossidazione cellulare. Oltre a questi benefici, la vitamina C è in grado di rafforzare il nostro sistema immunitario, rendendo il nostro organismo più forte di fronte agli attacchi di virus e batteri. Grazie alle loro proprietà leggermente lassative vengono utilizzate per contrastare la stipsi. Secondo le ultime ricerche sono un frutto con proprietà in grado di aumentare memoria e concentrazione. Bere un tè preparato con le giuggiole ha proprietà anti stress mentre il decotto è un valido rimedio per il mal di gola. Le giuggiole contengono anche una buona quantità di potassio, un minerale presente a livello cellulare e nei fluidi corporei, proprierà che permette di contrastare l’attività del sodio con conseguenti benefici per l’ipertensione. Le giuggiole contengono una buona quantità di tannini che conferiscono loro proprietà antinfiammatorie, antinfettive ed anti emorragiche. Sono una buona fonte di fosforo e ferro che sono costituenti importanti dei globuli rossi. Un giusto apporto di questi nutrienti è in grado di migliorare l’afflusso di sangue e quindi l’ossigenazione dei vari organi con benefici per i livelli di energia. Fosforo e ferro, insieme ad un buon apporto di calcio, rafforzano le ossa e ne garantiscono la salute con effetti preventivi nei confronti dell’osteoporosi. Gli estratti di giuggiole vengono utilizzati per la preparazione di prodotti per la cura della pelle come le creme anti rughe o le pomate per le scottature.

Mariantonietta TudiscoVisualizza tutti i Posts

Mariantonietta è una persona eclettica e sognatrice, ama la Natura e vivere all'aria aperta. Ha tante competenze e si è sempre ben espressa in ogni ambito lavorativo che ha richiesto lavoro di equipe. Si occupa di progettazione ambientale per il pubblico ed il privato, di agriturismo e fattorie didattiche, di consulenza alle imprese, agli enti o agli agricoltori, di formazione post diploma con enti accreditati, di animazione del territorio e proposte di itinerari. Negli ultimi anni propone il Vulture-Melfese come territorio da vivere esplorare con escursioni, hiking, corsi di escursionismo di base, corsi benessere, corsi yoga

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