Il nespolo comune, Mespilus germanica, è un albero conosciuto principalmente per i suoi frutti, le nespole, che hanno un buccia marroncina e che in pochi conoscono. E’ un albero appartenente alla famiglia delle Rosaceae e non ha nulla a che vedere con il nespolo giapponese, Eriobotrya japonica, e le sue drupe color arancione. Nel Vulture lo troviamo sul margine dei sentieri, nei sieponi e raramente coltivato in alcune aziende agricole; c’è anche a Monticchio risalendo dal lago piccolo verso l’abbazia. Nel passato il nespolo si utilizzava in consociazione al sorbo, sistemando le specie su filari alterni. Il frutto di questa pianta è sempre stato consumato sulle tavole dei popoli che si affacciavano sul Mediterraneo, dai Greci antichi ai Romani. Nel Medioevo la nespola ebbe molti estimatori perché l’albero pareva avesse la capacità di allontanare streghe e malocchi e la frutta veniva usata in medicina per la capacità di regolarizzare la digestione e abbassare la febbre. Nel XVII sec. i francesi importarono in Europa il primo esemplare di nespolo giapponese per la bellezza del suo fogliame ed ora noi ne consumiamo i frutti a dispetto delle nespole autoctone. Le nespole europee, infatti, una volta mature, perdono consistenza e sono difficili da trasportare, risultando poco adatte alle logiche del commercio ortofrutticolo moderno. Ciò non toglie che il sapore delle nespole è unico e ben riconoscibile: hanno un aroma piacevole e particolare. Pensate che nel passato si conservavano sotto la paglia per farle maturare e venivano donate a bambini che si comportavano bene perchè il loro sapore era simile alla cioccolata, quindi delizia per il palato. Va detto, comunque, che i frutti di entrambe le due specie si raccolgono acerbi, in attesa di maturazione fuori dalla pianta, tuttavia la nespola europea è a raccolta autunnale, di forma più tondeggiante e con una buccia di color grigio-marrone chiaro, riconoscibile da una grossa apertura al fondo, mentre quella giapponese è primaverile, la bacca appare più oblunga e chiusa, la buccia di un colore più vivo e giallastro. La cosiddetta “Casa del Nespolo” di Aci Trezza, citata nei Malavoglia di Giovanni Verga (1881) è la casa patriarcale della famiglia Toscano, protagonista del romanzo I Malavoglia di Giovanni Verga. La lunga maturazione a riposo nella paglia anche oltre il periodo natalizio, associata alla graduale e crescente dolcezza del frutto, portò a coniare il proverbio italiano “Con il tempo e con la paglia maturano le nespole” (ovvero ci vuole pazienza ed occorre aspettare per vedere i risultati).
Il nespolo comune è un piccolo albero, o un arbusto di buone dimensioni, che da adulto può raggiungere anche i 5 metri d’altezza. È un albero longevo e può diventare anche pluricentenario, ma ha una crescita molto lenta. È una pianta molto visitata dalle api. Sviluppa rami contorti con corteccia grigia e foglie lanceolate che in autunno si tingono di giallo paglierino prima di cadere a terra. I fiori, ermafroditi, sono di colore bianco puro, semplici e hanno cinque petali; la fioritura nel complesso è molto decorativa, piuttosto tardiva, a maggio, e avviene dopo l’emissione delle foglie. I frutti appaiono come dei piccoli pomi tondeggianti, a buccia ruvida, spesso coperti da una finissima peluria. I frutti restano duri e con sapore acido ed astringente fino a dicembre, poi, una successiva trasformazione enzimatica della polpa si riduce il contenuto di tannino e se ne rende possibile il consumo. Il frutto maturo viene mangiato togliendo il picciolo e risucchiando la polpa, trattenendo i semi al suo interno. E’ una specie rustica che non ha particolari esigenze, cresce bene in qualsiasi suolo anche se predilige quelli profondi e privi di ristagni idrici, preferisce posizioni assolate ma cresce bene anche in ombra parziale, resiste al freddo tanto che fino ai – 25 °C non subisce danni, fiorisce tra maggio e giugno sfuggendo alle gelate tardive, è autoimpollinante e produce frutta con facilità.
Oltre al consumo fresco, la nespola si presta bene in pasticceria, adatta ad essere utilizzata per preparare marmellate, gelatine, confetture e salse dolci, composte usate principalmente per guarnire dolci e crostate, o anche formaggi aromatici.
Le nespole in cucina non hanno molte applicazioni a causa del corto periodo di conservazione, sotto il profilo nutrizionale, invece, sono un toccasana per l’organismo. A questo frutto, infatti, vengono attribuite qualità astringenti capaci di regolare l’attività intestinale ed epatica. Da sottolineare che le nespole hanno anche un effetto diuretico, oltre alla capacità di abbassare la febbre grazie all’azione antinfiammatoria dei suoi componenti.