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Flora del Vulture: il Mirto

10 maggio 2020

Il mirto è una specie spontanea tipica della macchia mediterranea. Vanta un’antica tradizione popolare, che affonda le sue radici nella mitologia dei popoli classici. Alla pianta di mirto è legata una forte carica simbolica ed è da sempre ritenuta, infatti, simbolo della femminilità. Ai Greci, ad esempio, il mirto evoca il nome di Myrsìne, giovane fanciulla dell’Attica, che dopo aver battuto un suo coetaneo in una gara ginnica, fu uccisa dallo stesso rivale che non accettò la sconfitta. La giovane fu trasformata dalla dea Atena in un arbusto di mirto. Nella mitologia Romana, invece, il mirto è legato alla dea Venere, Afrodite per i Greci, la dea della bellezza, dell’amore e della fertilità.

Il mirto, Myrtus communis, è una pianta sempreverde della famiglia botanica delle Myrtacea. Nella nostra tradizione popolare questa pianta è nota anche con il nome di mortella. Un suo antico uso era quello di aromatizzare le olive nere “Rutunedd” con una salamoia fatta di sale, acqua, finocchietto selvatico e mirto.

La pianta di mirto ha portamento arbustivo-cespuglioso con ramificazioni molto fitte. E’ una specie di lento accrescimento che può diventare plurisecolare. La pianta ha una forte attività pollonifera e per questo motivo è una delle prime piante in grado di riprendere a vegetare dopo un incendio. Le ramificazioni giovani hanno una corteccia rossiccia che, con il tempo, diventa grigia. Le foglie sono opposte sui rami, spesse e coriacee, con lamina fogliare lucida, hanno forma lanceolata, con margine intero, sono dotate di un breve picciolo. Sulla pagina superiore presentano ghiandole puntiformi traslucide, ricche di olio essenziale, che liberano un caratteristico aroma sfregando la foglia. I fiori della pianta di mirto hanno un profumo inebriante e aromatico, simile a quello delle foglie, sono solitari e nascono all’ascella fogliare. Sono provvisti di un lungo peduncolo, sono formati da cinque petali di colore bianco e hanno tantissimi stami ben evidenti per i lunghi filamenti. La fioritura del mirto avviene di norma nel mese di giugno ed è molto abbondante. I frutti del mirto sono delle piccole bacche di forma ellissoidale che giunte a piena maturazione diventano colore blu acceso, violaceo, quasi nero. Le bacche persistono a lungo sulla pianta e la maturazione avviene in tardo autunno. La raccolta dovrebbe avvenire quando le bacche iniziano ad appassire. All’interno del frutto sono contenuti numerosi semi reniformi. Quando questi vengono digeriti dagli uccelli, che ne vanno ghiotti, avviene la disseminazione. Oltre agli uccelli anche alle formiche piacciono molto le bacche e così disperdono i semi nel terreno e fanno sì che la moltiplicazione avvenga un po’ ovunque.

Il mirto è una pianta molto rustica, usata sia come pianta officinali che come aromatica, molto utile per la cucina e l’uso erboristico.

Da noi si usa molto per aromatizzare le olive nere in salamoia ma anche per le carni rosse da fare alla brace. Con le bacche si può fare il noto liquore, gelatine, marmellate da accompagnare ai formaggi, mentre con le foglie e le bacche ottime tisane.

Tradizionalmente la raccolta nella macchia è eseguita con la brucatura o con l’impiego di strumenti agevolatori, pettini forniti di contenitori per l’intercettazione, questi ultimi in grado di aumentare leggermente la capacità di lavoro.

Il mirto può essere usato come pianta mellifera sebbene i fiori abbiano pochissimo nettare ma abbondante polline.

Per il suo contenuto in olio essenziale, tannini e resine, al mirto sono attribuite proprietà balsamiche, antinfiammatorie, astringenti, leggermente antisettiche, pertanto trova impiego in campo erboristico e farmaceutico per la cura di affezioni a carico dell’apparato digerente e del sistema respiratorio. Dalla distillazione delle foglie e dei fiori si ottiene una lozione tonica. Fiori e foglie sono usate anche per ricavare l’olio essenziale sebbene la resa in olio essenziale della distillazione del mirto è alquanto bassa.

Mariantonietta TudiscoVisualizza tutti i Posts

Mariantonietta è una persona eclettica e sognatrice, ama la Natura e vivere all'aria aperta. Ha tante competenze e si è sempre ben espressa in ogni ambito lavorativo che ha richiesto lavoro di equipe. Si occupa di progettazione ambientale per il pubblico ed il privato, di agriturismo e fattorie didattiche, di consulenza alle imprese, agli enti o agli agricoltori, di formazione post diploma con enti accreditati, di animazione del territorio e proposte di itinerari. Negli ultimi anni propone il Vulture-Melfese come territorio da vivere esplorare con escursioni, hiking, corsi di escursionismo di base, corsi benessere, corsi yoga

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